giovedì 19 novembre 2020

Il clima sta cambiando (e l’economia pure)

Editoriale in taglio alto (come merita la firma, peraltro) di Walter Siti sull’ossessione per il Natale non certo religioso ma del «consumismo triste e solitario che ci resta durante il Covid», sotto il ritorno della manchette di Emergency (e non si può non citare en passant il titolo de il manifesto di oggi) e sopra il giusto rilievo di Cotugno sui «ragazzi del clima» che per il Next Generation EU «dettano a Conte il piano». Foto d’apertura giusta e programmatica anche se bruttarella per l’esecuzione a mano su un cartellone fin troppo naïf («il mio falegname con trentamila lire la fa meglio», avrebbero detto nel secolo scorso).

All’interno le 7 news de La Giornata e il punto di De Luca & Teoldi aprono i Fatti, seguiti dal ritorno in foto di Berlusconi (o forse il debutto, su Domani: dovremmo controllare, ma non ne abbiamo lo stomaco) con Merlo sui tormenti di Forza Italia e Preziosi sulle idee di Sassoli che dividono il PD. Tornano poi Trunfio da Reggio Calabria sulla sanità al collasso e Azzollini sulle chiusure «per arrivare fino a Natale», Martini sui crolli di ponti «ma in Anas lo stipendio raddoppia» e Faieta sull’inchiesta Eni che arriva anche all’a.d. Descalzi. Gonnelli racconta i precari “natalini” di Amazon e Panarelli le proteste (neanche a dirlo, subito strumentalizzate) «contro gli acquisti online per le feste», quindi De Benedetti su «Ungheria e Germania falsi nemici» e Seghezzi chiude la sezione sui dati europei dei lavoratoriesposti al virus (spoiler: nessuno come l’Italia).

5 lettere (senza risposte) aprono come sempre le Analisi, accanto all’esordio dell’economista Pigovian (che «lavora nelle istituzioni e per questo non può firmare con il suo vero nome») su ecobonus e detrazioni, seguito da tre grandi ritorni: lo storico Sales sulla mafia «soltanto a Napoli e non a Londra e Parigi?» illustrato da Strologo,

Deaglio su due immagini di Quarto potere che narrano la fine amara di Trump (fra cui ovviamente non c’è il celebre «È la stampa, bellezza!», che 10 giorni fa Augias ha creduto di ricordare nel capolavoro di Welles, con la solita supponenza di chi vuole spiegarti tutto senza saper granché o nemmeno prendersi la briga di controllare) e Cotroneo sul famigerato confine Messico-USA. Chiudono Mario Giro sulla questione femminile nel Golfo ed esordisce Philip Di Salvo da Lugano sulla «sorveglianza senza legge» delle nostre facce già schedate illustrato da Campagna e citato anche a Pagina 3 su Radio 3: oggi davvero una... “sezione aurea” (senza offesa per gli altri) tutta da leggere.

Le Idee iniziano con un inebriato Odifreddi a cui non par vero di recensire il primo saggio dell’assessore e romanziere Massimiliano Paleari dal titolo per lui lapalissiano La Bibbia. Una storia inventata: ben più interessante l’intervista “vera” (con le domande in neretto) di Edoardo Nesi – un altro esordio – al finanziere scrittore Guido Brera illustrato da Costantini

e «Il dilemma della seconda stagione per una serie tv di successo» dipanato da Carelli, per chiudere con l’architetto Carlo Ratti su «La nuova umanità nell’incontro tra artificiale e naturale» (abbiam studiato ingegneria, quindi non rilasciamo commenti nemmeno sul titolo).

In giornata altri stimoli interessanti:

noi compresi In serata, dopo un altra striscia in 3 vignette di Campagna sul suo account Instagram, l’attesa diretta di un’ora presentata dal diretòr con Preziosi, Fierro e Mimmo Lucano su Facebook, Twitter e YouTube 

e quasi in nottata il diretòr torna a Porta a porta su Rai 1 (qui la puntata integrale): 

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